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Eventi a Enna

Lu Signuri di li fasci: Venerdì Santo a Pietraperzia

http://www.fotografieitalia.it/foto.cfm?idfoto=1842Oggi un pensiero ci attraversa la mente in occasione dell’imminente arrivo della Pasqua e, con essa, di tutte quelle manifestazioni e celebrazioni che sono ormai da anni parte costituente del patrimonio culturale di ogni regione e città italiana. Quante volte vi è capitato di “intercettare” una conversazione in cui qualcuno si vantava di aver assistito alle danze dei dervisci islamici o di aver visitato la tribù dei Mursi del Debub Omo o di aver preso visione dei festeggiamenti della popolazione Apatani in India?

È bizzarro però come in realtà, questi grandi estimatori di usanze e culture internazionali siano, alle volte, anche coloro che possiedono una scarsa e vaga consapevolezza delle celebrazioni e degli avvenimenti più che degni di nota che hanno luogo a pochi minuti di distanza dalla loro zona di residenza. Fra questi avvenimenti può facilmente rientrare la celebrazione del Venerdì Santo a Pietraperzia, località dell’entroterra siciliano in provincia di Enna che oggi conta poco più di settemila abitanti. Qui il venerdì santo è un giorno di festa e di preghiera molto sentito dalla comunità che, dal XIV secolo, mantiene intatte le sue tradizioni per mezzo della processione de “Lu Signuri di li fasci”.

Gli abitanti del paese, i pietrini, sin dalle prime ore del giorno si apprestano a organizzare i festeggiamenti, curando ogni più piccolo dettaglio.

http://lillorusso.blogspot.it/2013/02/monti-innevati-in-lontananza_1.html

Già alle 15 il crocifisso viene uscito dalla Chiesa del Carmine della città e portato in processione fino alla Chiesa Madre, per poi tornare alla base intorno alle 17 affinché venga iniziata la preparazione in occasione della processione serale. All’esterno della chiesa viene posizionata la “vara”, opera del falegname Salvatore Vitale che la realizzò nel 1989, e su di essa viene montata una trave verticale in cima alla quale saranno posizionati il cerchio per le fasce, il mondo e, al di sopra di tutto, “U Signuruzzu”. La vara sarà condotta in processione per le vie del paese da ottanta portatori per mezzo di due “baiarde”, assi in legno che consentono di trasportarla agevolmente in spalla. Ogni anno al cerchio vengono attaccate circa 200 fasce (ognuna lunga 33 metri e larga 40 centimetri) che, piegate a metà, saranno annodate ai polsi di 400 generosi fedeli che tengono a manifestare la loro devozione durante l’evento. Alle 20 il Crocifisso viene posizionato sulla sommità della croce che si trova sullo spiazzale all’esterno della Chiesa del Carmine. La vera processione inizia alle 20:30 proprio da questa piazza al grido di “Pietà e Misericordia Signuri”.

La fede e l’unità collettiva dei pietrini viene enfatizzata dai loro spostamenti, durante il percorso la folla diventa infatti un’entità unica, che si muove in perfetta sincronia, una precisa rivisitazione e ricostruzione del Golgota che si sposta, si rimodella e si trasforma a seconda dell’ampiezza delle stradine e dei vicoli della città, la metamorfosi di un corpo unico composto da fedeli (circa 500 tra portatori e possessori di fasce) pienamente calati nel loro ruolo e commossi dalla loro totale credenza in questa celebrazione.

https://picasaweb.google.com/lh/photo/i7qf6qU-zEWaOSJxmXO_mAQuesta manifestazione folkloristica rappresenta per i pietrini un momento di mistica unione e fratellanza, un intenso ritorno al passato, a quella Sicilia raccontata da Sciascia nei suoi libri e da Germi, Damiani e Tornatore nei loro film. Una Sicilia ancorata alle tradizioni in alcuni momenti dell’anno, ma fortemente propensa al cambiamento, in cui trovi sempre gli anziani seduti nei circoli a scrutare ogni “forestiero” che visita il paese in occasione dei festeggiamenti, e a cui le nuove generazioni tornano sempre, perché costantemente legata alle proprie radici e alla propria terra.

Così il Venerdì Santo si trasforma in un rito della comunità in cui a vincere è la speranza da parte degli anziani di tramandare la loro identità e il loro patrimonio culturale, esito di una storia durata millenni, ai giovani che sapranno custodirne i segreti e le credenze.

Articolo a cura di Cristina Randazzo.

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I misteri di Trapani, Venerdì Santo in Sicilia

http://corso2009.altervista.org/page/misteri.htmlIn società come quelle moderne, così prese da valori prettamente economici ed edonistici, è difficile trovare città ancora strettamente legate e ancorate alla tradizione e alle loro radici storiche e religiose. Eppure, quando si tratta di Trapani e dei suoi abitanti, il difficile diventa trovare trapanesi che non partecipino agli eventi che durante la Settimana Santa affollano la città.

Infatti, in quest’occasione, le strade si riempiono di gente che si riunisce per seguire e accompagnare la lunga processione della Via Crucis, durante la quale i massari trasportano sulle loro spalle le preziose sculture lignee che costituiscono i 20 gruppi sacri (misteri) e le bande musicali provenienti da tutta la Sicilia accompagnano il corteo con marce funebri cariche di angoscia e di misticismo.

Si pensa che l’usanza dei misteri abbia origini spagnole, ma non si hanno basi certe. Ciò che è sicuro è che già a partire dal 1366 esisteva a Trapani la confraternita di San Michele, che fu affiancata nel 1603 dalla Confraternita del Preziosissimo Sangue di Cristo.  Il titolo, “Societas Pretiosissimi Sanguinis Christi et Misteriorum“, permette di dedurre che tra la fine del XVI secolo e gli inizi del XVII si sono probabilmente svolti in questa zona dei riti definibili come “Misteri”. Poi, con il passare del tempo, a ogni categoria artigiana fu affidata l’ambita incombenza di portare in processione un gruppo durante il Venerdì Santo, di abbellirlo con decorazioni argentee e di riporlo in chiesa alla fine della celebrazione. Infatti, Le Maestranze o “Maestri d’ arti manuali” fanno parte della processione fin dalle origini, da quando la Confraternita di San Michele Arcangelo affidò alle singole categorie la cura dei Gruppi Sacri in occasione del Venerdì Santo.

Oggigiorno i festeggiamenti sono conosciuti nel mondo per la processione dei Misteri, una delle manifestazioni religiose più lunghe e più antiche d’Italia. Questa si tiene il Venerdì Santo, a partire dalle 14, e dura circa ventiquattr’ore, durante le quali i trapanesi si uniscono per riscoprire e riportare in vita la fede, il folklore e le tradizioni della città. Questa processione consiste nella messa in scena rappresentativa della morte e della passione di Cristo, in un percorso carico di atmosfera e di malinconia, ma al tempo stesso di spiritualità, che si snoda fra le principali vie della città a partire dalla Chiesa delle Anime del Purgatorio. I venti gruppi sacri, in cui sono inclusi il simulacro di Gesù Morto e quello di Maria Addolorata, vengono portati in processione dalle maestranze locali attraverso le vie della città.

http://www.criluge.it/isolainfesta/?page_id=352

Alcune curiosità:

–     probabilmente, oltre che dal mistero di Cristo, il termine misteri deriva anche dalla parola “misteri” che in siciliano vuol dire “mestiere”, ma riguardo a questa teoria non si ha una certezza assoluta.

–     L’affidamento di un gruppo a una maestranza era un grande riconoscimento a livello sociale nella città, tanto che la categoria dei ceramisti, che non aveva mai chiesto l’assegnazione di un “mistere”, non era considerata prospera nel panorama economico dell’epoca.

–     La realizzazione di questi gruppi non trae origine dall’iconografia classica, ma da episodi presenti nei testi sacri o nei vangeli apocrifi, poi sapientemente personalizzati dagli artisti trapanesi che li hanno creati.

Anche quest’anno la città sta scaldando i motori, in attesa dell’arrivo del 29 Marzo 2013, il giorno in cui questo lungo e intenso pellegrinaggio coinvolgerà turisti, curiosi e fedeli trapanesi e non che accorreranno all’evento. Nel frattempo, è stato reso noto da qualche giorno l’itinerario previsto dalla processione quest’anno: il percorso è stato limitato al centro storico e via Fardella è stata eliminata per permettere la sosta in piazza Vittorio Emanuele. Nella settimana che anticipa la Pasqua a Trapani, si assiste a un fervente e risaputo ritorno al passato e i cittadini riscoprono la loro fede, non solo nella religione, ma anche nella grandezza e nel valore della loro città, un orgoglio che da tempi remoti li contraddistingue e che li ha resi famosi in tutta Italia, un orgoglio che vogliono condividere con quanta più gente possibile. Quindi non perdete quest’occasione per visitare la città e le tradizioni che la contraddistinguono nel mondo.

Articolo a cura di Cristina Randazzo.

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