A Siracusa le tragedie greche tornano in scena

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Anche quest’anno nell’imponente teatro greco di Siracusa andrà in scena, dal 10 maggio al 18 luglio 2018, il ciclo di rappresentazioni classiche a cura della Fondazione Inda. Le tragedie che verranno performate nell’antico e prestigioso palcoscenico, avranno come fil rouge il tema del rapporto tra l’uomo e il potere. Un rapporto difficile, estremo ed eccessivo, metafora della vita stessa, che pone l’accento sulla vulnerabilità dell’animo umano e sulla conseguente imprevedibilità del suo destino. Ed è così che all’imbrunire, tra le tiepide sere di maggio e quelle roventi di luglio, verranno rappresentate le gesta di eroi, tiranni ed antieroi, alla conquista del potere e sempre in lotta con esso fino alla disintegrazione, alla follia; in un equilibrio disarmonico tra bene e male che annulla la funzione sociale e benefica del potere esercitato sul popolo e il bene comune e la trasforma in scontro, sfrenato egoismo individuale, pazzia. La triade dei drammi greci prescelti per questa 54esima edizione del festival sono: l'”Edipo a Colono” di Sofocle, l'”Eracle” di Euripide e “I cavalieri” di Aristofane.

Nella prima tragedia, l’Edipo a Colono, si narra del ritorno del vecchio re Edipo ad Atene, nella terra dei padri, da cui fu cacciato per gli orribili crimini di cui si era macchiato e si ripercorre così la follia di quello che era stato considerato all’inizio un re saggio. E sempre sullo stesso tema della follia a cui conduce il potere, si snoda la seconda tragedia “Eracle”,che da tiranno giusto ed inclusivo ribalta il proprio destino e si ritrova a diventare un truce sanguinario. Chiude la triade la commedia”I Cavalieri” dove il gigantismo del tiranno e dell’eroe trova il suo rovesciamento in una disarmante satira politica. 

Ci sarà anche spazio per tre eventi speciali ed imperdibili. Il primo “Conversazione su Tiresia” avrà luogo l’11 giugno e vedrà come protagonista indiscusso il maestro Camilleri, inventore del celebre commissario Montalbano. Il secondo “Le Rane” di Aristofane, andato in scena già lo scorso anno, tornerà a grande richiesta, nelle sole giornate del 12 e del 15 Luglio e sarà interpretato dai due comici siciliani più amati della tv, Ficarra e Picone. Infine l’ultimo e imperdibile appuntamento, con cui si protrarrà un po’ oltre il ciclo delle rappresentazioni classiche, sarà quello del 25 luglio con il “Palamede” del noto e amatissimo scrittore contemporaneo Alessandro Baricco. Per ulteriori informazioni potete consultare il calendario delle rappresentazioni nel sito ufficiale della Fondazione Inda.

Sono passati ormai 100 anni da quando la Fondazione Inda si è data il nobile compito di portare a nuovo splendore l’arte delle rappresentazioni classiche. E in questi 100 anni ha insegnato a tante generazioni di giovani e meno giovani ad amare il teatro, ma soprattutto ha forgiato attraverso la sua Accademia del Dramma Antico un nutrito numero di giovani professionisti, che ogni anno si occupano di far rivivere a Siracusa la bellezza dell’arte delle rappresentazioni, che nasce proprio nella lontana Grecia classica. (Se sei curioso di scoprire qual è stata la prima colonia greca in Sicilia guarda anche il nostro articolo Storia di Messina). 

Che dire dunque? Le tragedie greche vi teletrasporteranno, per due splendide ore, nel cuore più autentico dell’antica Grecia, della sua storia, del suo pensiero, delle sue tradizioni, a partire da una location unica, che con i suoi abbondanti 2000 anni di storia, vi lascerà letteralmente senza fiato. L’evento, uno dei più amati e attesi dell’estate siciliana, ogni anno vede coinvolto un grandissimo numero di spettatori, che aspettano entusiasti il momento di fare quel grande tuffo all’indietro nel cuore di quella che fu la Magna Grecia. Per questo, anche se i biglietti sono acquistabili direttamente al botteghino nel giorno stesso dell’evento, il nostro consiglio è quello di acquistarli preventivamente online, connettendovi al sito della Fondazione .

Cosa aspettate, siete pronti a fare questo viaggio all’indietro nel cuore dell’arte e della storia?

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